Venerdì 5 maggio, dalle ore 18.00 alle ore 24.00, si è svolta, presso la sede del Liceo classico Vitruvio Pollione di Formia, la 9ª edizione della “Notte nazionale del Liceo Classico”, che quest’anno ha unito 375 licei classici d’Italia e 9 stranieri.
L’appuntamento ha previsto - nella prima parte della serata - una serie di laboratori, curati in prima persona dagli allievi e dai docenti, con percorsi scientifici, letture di testi significativi della letteratura classica greco-latina, delle letterature italiana e inglese, quindi della cultura, della filosofia e della scienza moderna e contemporanea, tutto accompagnato da intrattenimenti teatrali e musicali.
L’iniziativa vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere un indirizzo di studi altamente formativo, capace di suscitare, oggi più di ieri, nuovi stimoli, accendere i più svariati interessi e sviluppare il pensiero critico.
Ospite d’onore della serata, alle ore 21, è stato Aldo Cazzullo, che ha incantato con le sue conoscenze, le sue esperienze, i suoi studi, le sue riflessioni il pubblico, accorso numerosissimo.
Cazzullo, noto giornalista e opinionista, oggi vicedirettore del Corriere della Sera, ha dedicato oltre venticinque libri alla storia e all'identità italiana, sia per un’analisi critica sia per la valorizzazione delle potenzialità del nostro Paese.
Partendo proprio dalla lettura di alcuni passi dei suoi libri e stimolato dalle domande degli studenti, Aldo Cazzullo ha dialogato con il pubblico su diversi temi: amor di patria e libertà, violenza e amore, dolore e passione. Si sono ricordate, senza mai allontanare lo sguardo dal presente, le figure femminili e maschili che hanno cambiato il mondo.
Il tema che ha unito la prima e la seconda parte della serata è stato l’humanitas. La famosa affermazione di Terenzio - homo sum: humani nihil a me alienum puto - pensata più di 2000 anni fa è più che mai attuale: dobbiamo farci guidare dalla “cura” (termine su cui il giornalista è più volte tornato) per gli altri, per l’ambiente, per il futuro, che dipende solo da noi.
Molto apprezzato è stato il messaggio lasciato ai giovani, che sono stati invitati a considerarsi fortunati di essere italiani, a non perdere mai di vista i loro obiettivi, a credere nel valore della cultura e della storia.